METROPOLIS – by Sandra Benvenuti

Metropolis è l’abbattimento dei confini, la dilatazione del pensiero, l’imponente gioco della visione. Con la profonda consapevolezza che la città è molto più di come appare, Fontana e Donaggio indagano nei mille volti che la compongono, svelandone quelli segreti. Seguendo il loro naturale desiderio di evasione, i due artisti ci conducono lungo un sentiero di libertà creativa, alla ricerca di nuovi linguaggi e profondità.
Definire Franco Fontana e Franco Donaggio due fotografi é certamente riduttivo. Potremmo piuttosto pensarli come ricercatori, o poeti, in perenne viaggio verso l’ignoto nella costante ricerca di scoperta. Entrambi amano ridefinire l’essenza nascosta delle cose e Metropolis ne è l’esempio. Con una composizione rigorosa, il colore pulito e preciso, come fosse inciso nella materia, lo o sguardo attento e curioso di Franco Fontana focalizza l’attenzione su un microcosmo urbano, esaltandone il più piccolo dettaglio, e ci trasporta in un immaginario ideale dalle atmosfere rarefatte, dove la segnaletica stradale diviene grafia di un paesaggio surreale, la materia bi-dimensionale nella foto cerca la sua terza dimensione per essere scultura, o pittura.
Con elegante naturalezza, l’autore modifica il senso del tutto, catturandone l’anima; svela l’intima natura della materia che diviene custode di vita dove piccoli punti di colore trovano riparo, la segnaletica stradale un universo intriso di vite vissute, un tombino vigile ci indica la via. Franco Fontana con raffinata maestria libera le cose dalla loro ovvia funzione estetica per rivelare l’inatteso…
Se Fontana ci attrae con il particolare, Franco Donaggio dilatata la visione, libera lo spirito e spinge il limite verso un’apertura ampia, totale. La città è stretta per Donaggio e ne smantella i confini, con impeto creativo li oltrepassa, osserva un macrocosmo metropolitano popolato da cose e persone che fluttuano nel suo immaginifico palcoscenico. Nel lavoro dell’artista tutto é innovazione, movimento, statici palazzi abbandonano il loro ruolo per danzare nel fragore cittadino diventato musica, unisce statue, testimoni di ricordi con silenziose finestre e li veste con colori sgargianti come fossero tenori in concerto, cattura la metamorfosi dei semafori che trafiggono l’anziano nel suo lento incedere. Donaggio vede il precario equilibrio dell’uomo, ne avverte fragilità e paura, solitudine, e con onirica visione lo accompagna verso un mondo senza tempo per liberare i sogni al vento, dove il rumore si fa sussurro fino a divenire verbo….
Fontana e Donaggio, due artisti di fama internazionale e di diversa provenienza piegano la fotografia per costruire un mondo nuovo ricco di fascino e armonia. Due autori qui uniti nel confronto provocano emozioni che trovano un loro tempo di scoperta oltre il momento della visione, suscitando trascendenti sensazioni.
Sorge ora naturale la domanda… non è forse questo lo scopo dell’arte?