FRANCO DONAGGIO  –  by Fausto Raschiatore

“Vivo la laguna come un luogo di culto sospeso tra terra e cielo. /Immerso nelle mie riflessioni, osservo la culla delle mie origini. /Penso il padre e la madre. /Penso alla mia storia. /Penso ad un futuro strozzato dalla magia di un presente che vorrei non finisse mai…”. In questa “riflessione” di Franco Donaggio, carica di sentimento e di poesia, c’è la sintesi di un amore intenso e profondo per le proprie origini, la memoria della propria infanzia, il significante del proprio vissuto giovanile. E questi sono i fili conduttori di Reflections, un’ indagine fotografica costruita con il cuore, in Laguna, sull’orizzonte del tempo; fili che si intersecano e danno al lavoro un senso, una dimensione, il significato autentico di un percorso straordinario tra ricordi, speranze ed emozioni, producendo approdi visuali di grande sensibilità. E’ un diario intimo e intimistico, quasi un canto d’amore, quello in cui il fotografo veneto, poeta della luce, del segno e delle forme, racconta “senza parole”, di sé e del suo universo giovanile. L’autore si affida alla Fotografia per narrare il proprio trascorso, e lo fa con partecipazione affettiva, per dare un senso alla sua contemporaneità, osservando il “colloquio” continuo in cui il suo presente si confronta col suo passato, due momenti fondamentali tra i quali esiste un legame profondo. Un legame che Donaggio esterna, rende visibile, libera senza remore, con stile linguistico e sguardo espressivo autorevoli, in immagini vibranti di consapevolezze, sensibilità e senso di appartenenza, nel quadro di una raffinata tessitura iconica che si alimenta di una narratività essenziale, coerente e ricercata. Reflections è dunque una trama di appunti poetici, di frammenti emotivi, di sintesi contemplative, fantastiche interpretazioni di stupendi spazi e di accattivanti segni intrecciati in un grafismo straordinario che incuriosisce e attrae; silenzi maestosi e solenni che si parlano con voluttà e disegnano spettri tonali e figure essenziali e significative, tra terra, mare e cielo, in una strutturazione di sensazioni ed esiti espressivi innervati di una particolare atmosfera. Franco Donaggio “vede” dentro il “proprio” contesto, tra gli infiniti segmenti di cui si compone, un mondo magico, suggestivo, quasi mistico, permeato da una connotazione religiosa; un mondo in cui il tempo s’attarda pigro e silente, come fosse assopito dagli anni, e in cui vibrano aure singolari e intriganti, con un tratteggio metafisico, tra reale e irreale, astratto e descrittivo, moderno e post-moderno; un universo di particolare bellezza in cui domina, unitamente a un linguaggio colto, quasi aristocratico, uno stimolante equilibrio compositivo che i valori tonali del bianco e nero evidenziano e proiettano oltre l’immagine, al di là del visibile.