STAZIONE – testo introduttivo di Sandra Benvenuti

L’anima di Franco Donaggio vive da sempre nell’inquietudine della ricerca e con il bagaglio della sua arte si dirige verso orizzonti di spiritualità. L’autore si interroga sul grande enigma della vita: chi siamo e dove stiamo andando. E dalla fioritura della sua domanda esistenziale nasce Stazione. L’artista sceglie come zona ideale per la sua regia la stazione centrale di Milano, un non-luogo per antonomasia. Da una stazione si parte o si arriva, ma nell’attesa o nel tragitto ci si abbandona. L’autore raccoglie l’eterea fragilità di un momento privo di barriere e la trasporta altrove. Osservando questa serie di fotografie, hai la sensazione di muoverti in un mondo fluido, popolato da anime senza pace alla ricerca di qualcosa che incontreranno solo grazie ad un viaggio personale, forse al di là della distanza. In questa serie, Donaggio crea il paradosso dell’istantanea irreale, ovvero la percezione di osservare un perfetto scatto fotografico che in sintesi non è: ma è un’immagine che prende forma nella sperimentazione di una nuova storia, attraverso la proiezione di una diapositiva riflessa in uno specchio deformante, ti conduce verso una nuova percezione della realtà. La strana sensazione che ci pervade, ancora paradossalmente, è che la verità in quanto tale faccia posto a quella ricreata, e viva una nuova e realistica completezza con l’opera finale dell’autore.